Progetto

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La storia

La Casa delle Ninfee

All’interno del Giardino all’Inglese di Palermo, storico parco progettato dal celebre architetto Giovan Battista Filippo Basile, e dal gennaio 2020 dedicato alla memoria di Piersanti Mattarella, c’è una meravigliosa serra in ferro battuto più volte vandalizzata e abbandonata all’incuria.


Inserita all’interno di un progetto che richiamasse “l’antico giardino di delizia” doveva esser parte di un più ampio disegno, capace di emulare il giardino arabo con un linguaggio però aderente alla nuova cultura romantica testimoniando, insieme a tutte le altre opere, l’elevato livello tecnologico dell’artigianato locale. La serra infatti, interamente progettata in ghisa e vetro, come una barca rovesciata senza una sola saldatura, impreziosiva, insieme ad altre opere (molte delle quali andate perdute), un giardino che avrebbe rappresentato e rappresenta ancora uno dei punti di ritrovo della società palermitana.

 
Casa delle ninfee
 

Un modello virtuoso

La serra è luogo di memoria. La messa a dimora di alcune piante, tra le quali le pomelie, contribuirà a ricordare Dario, Ghendy e altri amici di Vivi Sano che oggi non ci sono più.
Il motto del progetto è “Coltiviamo Culture” e ha lo scopo di ricostruire, attraverso una fitta rete di collaborazione della comunità locale (enti pubblici, scuole, aziende, associazioni e gruppi non costituiti di cittadini), l’atmosfera di “dolce sollazzo” che caratterizzava il Giardino inglese, oggi Parco Mattarella, restituendo ossigeno alle iniziative culturali e sociali all’insegna di valori importanti quali rispetto dell’ambiente, legalità e salvaguardia del territorio di appartenenza.


Il progetto di utilità sociale è sostenuto e partecipato da diversi partner tutti egualmente motivati e remunerati dall’alto valore sociale dell’iniziativa. La rete darà l’opportunità di estendere l’accesso al bene/servizio ad un numero più alto possibile di persone e famiglie che frequenteranno la serra e il Parco Mattarella al termine dei lavori di restauro. Un modello organizzativo basato sul volontariato che verrà sostenuto da un percorso virtuoso di “adozione” del luogo da parte dei cittadini che ne riconosceranno il valore educativo, come già accaduto con il Parco della Salute e il Parco dei Suoni, progetti attuati con successo da Vivi Sano che ha esperienza specifica su iniziative di rigenerazione urbana, di valorizzazione e gestione di beni pubblici. L’associazione palermitana inoltre si prende cura, da un decennio, di persone con disturbo del neurosviluppo e deficit neurosensoriali attraverso attività di potenziamento delle autonomie e sviluppo delle abilità sociali. Dai ragazzi autistici o con sindrome di Down ai giovani con disabilità sensoriali.

La Casa delle Ninfee diverrà una buona pratica capace di influire positivamente sulla sostenibilità sociale e ambientale cittadina.

La “serra fredda” non riscaldata quindi artificialmente, sfrutterà il calore del sole per creare al suo interno la temperatura ideale per la vita delle piante e sarà gestita in collaborazione con giovani con disabilità intellettivo relazionale ad alto funzionamento. Il gruppo verrà coordinato da un tutor di Vivi Sano.

I giovani speciali, durante il restauro, stanno fruendo di un periodo di formazione propedeutica al fine di poter essere i “ciceroni” che accompagneranno gli alunni degli istituti scolastici alla scoperta delle bellezze storico-architettoniche e botaniche del giardino. Una significativa attività di ospitalità che potrà iniziare solo alla fine dei lavori di riqualificazione dell’intero giardino ad opera del Comune di Palermo grazie ai fondi del PNRR. Alcune iniziative promosse attraverso la raccolta fondi e il ninfee store, contribuiranno alla sostenibilità economica, sociale ed ambientale del progetto di utilità sociale.

I giovani sono stati formati e verranno avviati al percorso di inclusione lavorativa grazie al sostegno di tre club rotariani che compongono la rete dei sostenitori e grazie al progetto GuidAbilità dell’ACSI nazionale.

La serra accoglierà due gruppi vegetali: le ninfee e le piante acquatiche, sensu latu e le succulente non spinose abbinate a diversi esemplari afferenti al genere plumeria, la pomelia del ricordo, espressione di sicilianità.

 

Ottobre 2022

Come l’abbiamo trovata

Oggi è rimasto ben poco dell’impianto originario del progetto. Nel corso degli anni infatti, il giardino ha subito molte trasformazioni: è scomparso il tempietto dedicato a Vesta, i viali e la grande piazza centrale sono stati asfaltati, cementati o piastrellati. Anche l’originaria inferriata di recinzione in ferro che circondava il giardino, già utilizzata durante il fascismo per dare ferro alla patria, è stata sostituita da una più recente. Malgrado tutto ciò, il giardino ancora oggi conserva un suo fascino speciale anche se, alcune sue parti, soprattutto quelle più periferiche, soffrono uno stato di quasi totale abbandono.
Vivi Sano, Associazione di Promozione Sociale, ha deciso dunque di prendere in carico la serra per restaurarla e riconsegnarla al territorio ottenendone la concessione, dietro pagamento di un canone, da parte del Comune di Palermo. I lavori comunali partiti a febbraio 2023 grazie ai fondi del PNRR daranno la possibilità di riqualificare l’intero giardino. Il restauro e la gestione della serra non è prevista dal piano di recupero e utilizzo ed è a completo carico dell’associazione palermitana.

Come l'abbiamo trovata
 

Gennaio 2023

Al via il restauro della serra

Finalmente al via i lavori di restauro della serra del giardino inglese, oggi parco Mattarella, al termine di un iter burocratico che ha impegnato per quasi due anni l’associazione Vivi Sano, ente del terzo settore che ha riqualificato e gestisce a Palermo parchi pubblici, e che coordinerà il progetto di restauro e utilizzo per utilità sociale della serra dal grande pregio storico e architettonico, abbandonata da anni e più volte vandalizzata.

I lavori, in realizzazione sotto l’egida degli Uffici della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo e della Città Storica del Comune di Palermo, hanno subìto un forte rallentamento per l’improvviso avvio dei lavori comunali iniziati a febbraio a valere sui fondi del PNRR.

Ad autunno 2023, al termine dei lavori di restauro, la serra verrà gestita insieme a un gruppo di giovani con disabilità intellettiva ad alto funzionamento che se ne prenderanno cura acquisendo nuove abilità sociali e lavorative.

L’iniziativa, sostenuta da enti erogatori, è condivisa da istituti scolastici, associazioni e volontari che mettono a disposizione risorse economiche, tempo e professionalità per il bene comune. Una comunità educante che animerà l’intero parco con un programma di attività educative condivise con associazioni e cittadini.

Alcuni educatori promuoveranno attività di outdoor education: laboratori, giornate di educazione ambientale e sensibilizzazione, corsi ed eventi legati alla promozione del benessere psicofisico. Appuntamenti culturali verranno condivisi dai club service rotariani.

In foto le restauratrici Arianna Padrut e Francesca Pagliaro

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Al via il restauro della serra
 
 

Il progetto

Come diventerà

È nata così l’idea di “La Casa delle Ninfee”, un progetto di restauro, valorizzazione e mantenimento di questo piccolo scrigno definito in stretta collaborazione con gli Uffici Regionali della Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali custodi dei luoghi di pregio storico e architettonico qui in Sicilia.

L’intervento di riqualificazione urbana, progettato nelle sue funzioni fondamentali insieme all’Orto Botanico dell’Università degli Studi di Palermo, allo Studio Provenzano Architetti Associati e alle restauratrici Arianna Padrut e Francesca Pagliaro, assicura il mantenimento della destinazione d’uso originaria del manufatto ed il rispetto dei suoi caratteri storico-artistici e tiene conto anche delle tematiche legate alla sostenibilità ambientale. Bruno Calandrino, rotariano, è il coordinatore della sicurezza del cantiere. Maltese, azienda specializzata nel restauro architettonico e artistico di beni di interesse culturale e storico, sta esegundo i lavori.

Come diventerà